Grande protagonista da giocatore negli anni Settanta e da allenatore della Primavera a inizio anni Novanta. Serino Rampanti ha vissuto anni importanti della storia granata. L’ex allenatore, in esclusiva per Toro.it, ha commentato la vittoria della Supercoppa Italiana, alzata davanti al pubblico dell’Olimpico dalla Primavera di Moreno Longo. Rampanti ha tracciato il percorso per valorizzare i giovani talenti granata e ha tirato le orecchie alla prima squadra per gli errori commessi in questa fase del campionato.

 

La Primavera granata ha alzato la Supercoppa davanti ai propri tifosi: quali sono state le sue emozioni?

Questo fa parte di un obiettivo raggiunto, il secondo importante a distanza di brevissimo tempo, che va a completare l’ottimo lavoro di tutto il settore giovanile, in primis dell’allenatore Moreno Longo. Quando si vince vuol dire che c’è una buona organizzazione in tutto il settore e che c’è una crescita dei ragazzi che arrivano in Primavera, è quindi merito di tutti i tecnici, tutti i professionisti che stanno lavorando bene e ne stanno raccogliendo i frutti. Mi fa enormemente piacere che si ribadisca ancora una volta quanto siamo forti nel settore giovanile al Torino.

 

Quanto si vede la mano di Moreno Longo in quello che sta facendo la Primavera in questi anni?

Longo ha portato continuità e convinzione. E’ un allenatore che ha grande voglia di arrivare. L’ho avuto come giocatore nella Primavera granata e già allora mostrava grande determinazione, carattere e preparazione, prima come giocatore, ora come allenatore. Ha tutte le qualità per fare una grande carriera: diventerà grande. Per lui arriverà un momento molto delicato quando dovrà staccarsi dalla squadra Primavera e dovrà cercare di affermarsi da qualche parte. Non so se al Toro o altrove, ma sarà comunque un momento molto importante.

 

C’è qualche giocatore che l’ha impressionata maggiormente?

A me piace soprattutto parlare del gruppo. Certo che se la squadra si afferma a certi livelli vuol dire che qualche giocatore importante c’è. Quindi bisogna promuovere bene questi giocatori, dargli fiducia e farli esordire in prima squadra per rendergli più facile il cammino tra i professionisti.

 

In queste due stagioni sta facendo molto bene Zaccagno. E’ pronto per il grande salto?

Il ruolo del portiere è delicatissimo. E’ un vero miracolo che a Milano sia stato fatto esordire un ragazzo giovanissimo e bravissimo (Donnaruma n.d.r.). Evidentemente l’allenatore si è accorto che questo ragazzo ha doti eccezionali e lo sta mostrando a tutti. Ma quello del portiere è un ruolo molto difficile: esordire così giovani è veramente un grande rischio. E’ una valutazione che può fare solo l’allenatore.

 

Cairo ha detto di voler vedere questi ragazzi in prima squadra, in futuro. Secondo lei il Toro sta gestendo bene i suoi giovani?

Cairo incomincia a capire che la storia del Torino ci dice che i giovani che si sono affermati nella Primavera devono completare il proprio percorso con l’esordio in prima squadra. Poi, ovviamente, non potevano rimanere tutti: qualcuno veniva confermato, qualcuno andava via, ma a tutti veniva fatta “assaggiare” la Prima Squadra. Un conto è presentarsi fuori senza aver mai calcato il campo con la Prima squadra, un conto è se ciò avviene. Bastano anche solo una o due presenze per essere accolti molto meglio nel prosieguo della carriera.

 

Cosa c’è ancora da migliorare nel settore giovanile granata?

L’aspetto da migliorare è proprio questo che ha sottolineato Cairo: i ragazzi devono esordire con i “grandi”. Bisogna dare ai giovani più meritevoli l’opportunità di stare spesso a contatto con la Prima Squadra e di fare il loro esordio in campo.

 

 

Cosa deve fare la Prima Squadra per uscire da questo momento di difficoltĂ ?

Bisognava continuare come si era iniziato il campionato. Il Toro aveva tutte le possibilitĂ  per farlo. Sono stati commessi degli errori. A questi errori si sono aggiunti i tanti infortuni e qualche risultato negativo che non ci si aspettava. I granata devono reagire a partire dalla difficile trasferta di Bergamo per ritrovare il morale perduto e risalire in classifica. Altrimenti la situazione potrebbe farsi piĂą complicata del previsto.

 

Quali sono stati questi errori?

Errori psicologici: spesso è stato sbagliato l’approccio alla partita. Contro il Chievo, contro il Carpi e nel derby il Toro è partito in maniera troppo rinunciataria. Per dimostrare maturità i granata non dovranno più commettere questi errori.

 

 


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